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Writer's picturediego tonello

Trust your nose, if you smell embolism.





Have you ever suspected that a patient has a pulmonary embolism?

And for this reason, have you asked for a pulmonary TC scan more based on your clinical sensation than on the basis of the scores calculated on your mobile app?

And when you saw that the embolism really was there, what did you think of the pre-test scores?

Right! That the nose of an expert bloodhound is superior.

In fact, remembering that occasion, you still feel gloating with satisfaction.


Wells and Geneva pre-test, get out of the way !?

A recent meta-analysis of 16 studies confirms a three times higher ability to diagnose pulmonary embolism if your clinical suspicion is very high.

This "bet everything" that the embolism exists is called "gestalt".

Many criticisms have been raised about the gestalt, primarily the fact that less experienced doctors would have requested an excessively large number of chest CT scans, most of which with negative results.

The authors of the meta-analysis explored 35,000 cases of suspected pulmonary embolisms.

Patients in whom the doctor, when asked "Is pulmonary embolism the most likely diagnosis?" answered "Yes!", they had a diagnosis of embolism three times higher.

This result is irrelevant of patient subgroups (e.g., neoplastic, immobilized, recent surgery), gender, type of healthcare facility. As the patient's age increases, gestalt somewhat reduces its diagnostic efficacy, probably due to the overlap of pathologies that can mimic pulmonary embolism, but it is still effective.

Where is all this taking us?

That a patient evaluated in emergency with high clinical suspicion for pulmonary embolism should start anticoagulant treatment well before the diagnostic reports, as widely indicated by the guidelines.

And that some rescue thrombolysis would make a difference.

What is currently happening?

Many patients with pulmonary embolism start anticoagulant therapy several hours late when they are hospitalized, have completed investigations and medical records.

Whether you are a family doctor or an emergency room doctor, trust your nose, if you smell embolism start anticoagulant therapy when possible!



Italian Version


Fidati del tuo naso, se sospetti un’embolia polmonare.



Ti è mai capitato di sospettare che un paziente abbia un’embolia polmonare?


E ti è capitato, per questo, di chiedere un’angioTC polmonare più sulla base di una tua sensazione clinico che sulla base degli score calcolati sulla tua app del cellulare?


E quando hai visto che l’embolia c’era davvero, cosa hai pensato degli score pre test?


Giusto, che il fiuto di un segugio esperto è superiore.

Infatti, al ricordo di quella occasione, ti senti ancora gongolare per la soddisfazione.


Wells e Geneva, scansatevi!


Una recente metanalisi recente di 16 studi conferma una capacità tre volte superiore di diagnosticare un’embolia polmonare se il tuo sospetto clinico è molto alto.

Questo “scommettere tutto” che l’embolia c’è, si chiamato “gestalt”.

Molte critiche sono state sollevate alla gestalt, in primis il fatto che medici meno esperti avrebbe richiesto un numero eccessivamente elevato di TC toraciche, la maggior parte delle quali con esito negativo.

Gli autori della metanalisi hanno analizzati 35.000 casi di sospette embolie polmonari.

I pazienti in cui il medico, alla domanda “L’embolia polmonare è la diagnosi più probabile?” rispondeva “Si!”, avevano una diagnosi di embolia tre volte superiore.

Questo risultato è ininfluente dai sottogruppi dei pazienti (es. neoplastici, immobilizzati, reduci da recente intervento chirurgico), dal sesso, dal tipo di struttura sanitaria. All’aumentare dell’età del paziente, la gestalt riduce un po’ la sua efficacia diagnostica, probabilmente per sovrapposizione di patologia che possono mimare l’embolia polmonare, ma è ancora efficiente.

Dove ci porta tutto questo?

Che un paziente valutato in emergenza con alto sospetto clinico per embolia polmonare, dovrebbe iniziare il trattamento anticoagulante molto prima dei referti della diagnostica, come ampiamente indicato dalle linee guida.

E che qualche trombolisi rescue farebbe la differenza.

Cosa succede attualmente? La maggioranza dei pazienti con embolia polmonare iniziano la terapia anticoagulante molte ore in ritardo, quando sono ricoverati, hanno completato le indagini e la cartella clinica.

Che tu sia un medico di medicina generale o un medico in pronto soccorso, fidati del tuo naso, se sospetti fortemente un’embolia polmonare, inizia la terapia anticoagulante quando possibile.



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