One in two patients may develop severe deep venous valve damage after proximal deep thrombosis.
Anticoagulant therapy and (perhaps) elastic stockings can reduce the incidence.
Probably each of us has a different way of "eating" the clot.
Who has bulimic macrophages and triggers an inflammatory cataclysm during thrombosis, also destroys the valve system that allows the blood to overcome the force of gravity and climb the staircase, valve after valve up to the heart.
Post thrombotic syndrome leads to an increase in venous pressure in the lower limbs which as an obvious consequence leads to swelling, varicose veins, ulcers of the lower limbs.
An irreversible and catastrophic condition for the patient's quality of life.
Diagnosing DVT is now much easier and earlier, with a huge number (30-50%) of initial DVT diagnoses involving a muscle or deep vein in the calf, called a distal DVT.
While there is a common agreement on the need for anticoagulant therapy for treatment, mainly to prevent thrombosis from progressing in the proximal veins, the evidence of efficacy on the use of elastic stockings is less strong.
Turner and coll. performed a systematic review on the benefit of elastic stockings in isolated distal vein thrombosis.
The heterogeneity of the studies is enormous in terms of type and duration of anticoagulant therapy.
Randomisation with an elastic stocking is impossible, and patient adherence is also difficult to assess.
However, it appears that 20% of patients with distal DVT may develop post rhombotic syndrome, and 2% may develop venous ulcers in the future.
The NICE and ACCP guidelines withdrew their recommendations on elastic stockings after the SOX study, which buried its benefits on post-thrombotic syndrome.
And the SOX study only enrolled proximal DVTs.
The ESVS 2021 guidelines continue to recommend stockings after proximal DVT.
Let's wait for the data from the CHAPS study, still ongoing, to figure out who's right.
Meanwhile, if it happened to me, I'd wear a knee-high for the first six months.
L’invasione delle trombosi distali. La calza ci salva dell’ulcera?
Un paziente su due può sviluppare una grave danno alle valvole venose profonde dopo una trombosi profonda prossimale.
La terapia anticoagulante e (forse) la calza elastica possono ridurne l’incidenza.
Probabilmente ognuno di noi ha un modo diverso di “mangiarsi” il coagulo.
Chi ha macrofagi bulimici e scatena un cataclisma infiammatorio durante la trombosi, distrugge anche il sistema valvolare che permette al sangue di vincere la forza di gravità e si salire la scalinata, valvola dopo valvola fino al cuore.
La sindrome post trombotica porta ad un aumento della pressione venosa agli arti inferiori che come ovvia conseguenza sfocia in gonfiore, vene varicose, ulcere degli arti inferiori.
Una condizione irreversibile e catastrofica per la qualità di vita del paziente.
La diagnosi di TVP ora è molto più facile e precoce, con un numero enorme (30-50%) di diagnosi iniziali di TVP che coinvolgono una vena muscolare o profonda del polpaccio, chiamata TVP distale.
Mentre sulla necessità di terapia anticoagulante c’è un comune accordo per il trattamento, principalmente per evitare che la trombosi progredisca nelle vene prossimali, sull’uso della calza elastica le evidenze di efficacia sono meno forti.
Turner e Coll. hanno realizzato una revisione sistematica sul beneficio della calza elastica nella trombosi venosa distale isolata.
L’eterogeneità degli studi è enorme per tipo e durata della terapia anticoagulante.
La randomizzazione con una calza elastica è impossibile, inoltre è difficile valutare l’aderenza del paziente.
Tuttavia sembra che il 20% dei pazienti con TVP distale possa sviluppare una sindrome post-rombotica, e il 2% possa sviluppare ulcere venose in futuro.
Le linee guida NICE e ACCP hanno ritirato le raccomandazioni sulla calza elastica dopo lo studio SOX, che ne ha seppellito i benefici sulla sindrome post-trombotica.
E lo studio SOX ha arruolato solo TVP prossimali.
Le linee guida ESVS 2021 continuano a consigliare la calza dopo una TVP prossimale. Aspettiamo i dati dello studio CHAPS, ancora in corso, per capire chi ha ragione.
Intanto, succedesse a me, un gambaletto per i primi sei mesi me lo metterei.
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