Atherosclerosis is an inflammatory response that our body unleashes against oxidized LDL-c deposited in the intima of the arteries.
What can really prevent the damage from increasing is the control of the main cardiovascular risk factors such as cigarette smoking, dyslipidaemia, hypertension, diabetes, obesity, low physical activity.
Too many patients are unnecessarily screened with colour Doppler ultrasound of the supra-aortic trunks, bearing in mind that population screening for carotid stenosis is not recommended by any guideline.
The prevalence of >50% carotid stenosis before the age of 60 in unselected patients is less than 1%.
Most patients with some cardiovascular risk factors have mild (<50%) atherosclerotic plaque on the carotids.
The comment that we find most often at the bottom of the echo-colour-Doppler of the supra-aortic trunks is the following: “Take aspirin and come back. I'll check in a year."
There are few specific indications for the treatment of dyslipidemia and for the therapeutic target on LDL-c.
Active actions against cigarette smoke, sedentary lifestyle, obesity are rare.
Blood pressure is practically never checked on an outpatient basis and in 50% of patients it is not treated adequately.
No questions about symptoms suggestive of ischemic heart disease.
In conclusion, we often give an antiplatelet therapy to reduce cardiac mortality to a patient without calculating his cardiovascular risk and without acting on the main risk factors.
Antiplatelet therapy presents little positive evidence in asymptomatic stenosis >50%, practically no evidence in asymptomatic stenosis <50%.
Too much haste to deliver the performance report and move on to the next patient.
Too many useless checks that only clog waiting lists, especially if it becomes an increasingly instrumental and less and less clinical check.
Let's not lose sight of the fact that we can make a positive difference at every opportunity for our patients.
Let's focus on the few actions that can generate great results.
We are not service providers, we are men of science who have promised to promote life.
Below are the ESVM 2023 guidelines on the management of carotid and vertebral disease, which can be downloaded free of charge.
Giù la sonda: l’aterosclerosi carotidea non guarisce con l’aspirina, né con gli ultrasuoni.
L’aterosclerosi è una risposta infiammatoria che il nostro corpo scatena contro le LDL-c ossidate depositate nell’intima delle arterie.
Quello che può davvero evitare che il danno aumenti è il controllo dei principali fattori di rischio cardiovascolare come il fumo di sigaretta, la dislipidemia, l’ipertensione, il diabete, l’obesità, la scarsa attività fisica.
Troppi pazienti vengono sottoposti inutilmente a screening con eco-color-Doppler dei tronchi sovra-aortici, tendendo presente che lo screening di popolazione per la stenosi carotidea non è raccomandato da nessuna linea guida.
La prevalenza della stenosi carotidea >50% prima dei 60 anni in pazienti non selezionati è inferiore all’1%.
La maggior parte dei pazienti che presenta un qualche fattore di rischio cardiovascolare presenta una placca aterosclerotica alle carotidi di lieve entità (<50%).
Il commento che troviamo più spesso in fondo all’ecocolorDoppler dei tronchi sovra-aortici è il seguente: “Prenda aspirina e torni. Controllo tra un anno”.
Poche le indicazioni specifiche al trattamento della dislipidemia e all’obiettivo terapeutico su LDL-c.
Rare le azioni attive contro il fumo di sigaretta, la sedentarietà, l’obesità.
Praticamente mai viene controllata ambulatorialmente la pressione arteriosa che nel 50% dei pazienti non è trattata adeguatamente.
Nessuna domanda su sintomi suggestivi di cardiopatia ischemica.
In conclusione, diamo una terapia antiaggregante per ridurre la mortalità cardiaca ad un paziente senza calcolarne il suo rischio cardiovascolare e senza agire sui principali fattori di rischio.
La terapia antiaggregante presenta poche evidenze positive nella stenosi asintomatica >50%, praticamente nessuna evidenza nella stenosi asintomatica <50%.
Troppa fretta di consegnare il referto della prestazione e di passare al paziente successivo.
Troppi controlli inutili che non fanno che intasare le liste d’attesa, soprattutto se diventa un controllo sempre più strumentale e sempre meno clinico.
Non perdiamo di vista che possiamo fare la differenza in positivo in ogni occasione per i nostri pazienti.
Concentriamoci sulle poche azioni che possono generare grandi risultati.
Non siamo erogatori di prestazioni, siamo uomini di scienza che hanno promesso di promuovere la vita.
Di seguito le linee guida ESVM 2023 sulla gestione della patologia carotidea e vertebrale, scaricabili gratuitamente.
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